Nel 2002 Azzurra, editrice del quotidiano "Leggo", distribuito gratuitamente, va alla conquista del Fronte del Sud:
La guerra della free press (si guadagna sulla pubblicità confidando sull'alto numero di copie distribuite) è approdata al Sud.
A Napoli infuria la battaglia tra “Leggo” del gruppo Caltagirone e City di Rcs.
“Leggo” della Sigma Editoriale spa guidata da Azzurra Caltagirone, all’esclusiva della distribuzione nella Stazione Centrale (il contratto è con
Grandi Stazioni, di cui la famiglia Caltagirone è azionista), ora può affiancare anche l’accordo per l’intera rete ferroviaria (e la funicolare) del consorzio Napolipass controllato dalla Regione.
Un’offensiva a cui si associa la campagna acquisti di nuovi broker della Piemme, la concessionaria di pubblicità.
A questo punto “City”, che debutta il 18 febbraio, potrebbe ridimensionare la strategia. Mentre la partita si allarga anche a Bari e Palermo, dove le due free press usciranno in primavera.
Dagospia.com 8 Febbraio 2002
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Renato Farina per Libero
Conflitti di interessi
Dire Casini oggi vuol dire Caltagirone.
Lo sanno tutti. Certo, non ci sono carte da bollo, vincoli proprietari e notarili che attribuiscano al leader del Biancofiore alcun potere accertabile nell'impero mediatico in grande espansione.
Ma il legame di Pier con Azzurra, la figlia di Francesco Gaetano, è ufficiale, al punto che con lei - rompendo il protocollo e scandalizzando Donna Franca Ciampi - si è presentato alla festa della Repubblica il 2 giugno 2001.
L'etichetta imponeva una maggior riservatezza. Ma questi sono affari suoi.
Cominciano i nostri quando si constata
una realtà che mette un pochino i brividi a chi sostiene che di un editore riccone nel centro destra ne basta uno.
Fino a quando durerà questo
conflitto casiniano non si sa.
Gli auguriamo che sia una faccenda di tutta la vita, perché esso - com'è palese -
non nasce da fortune accumulate lavorando, ma durerà quanto un fidanzamento.
Senza nessuna stupida ironia (questi legami sono le cose serie della vita)
è il caso di porsi la questione se sia legittimo o no che un uomo abile come Casini, abbia la possibilità istituzionale di costruirsi il proprio futuro politico imbullonando uomini suoi in posti che contano alla Rai.
Con la prospettiva di
favorire e di essere favorito da un apparato mediatico controllato dai suoi cari.
C'è un'intervista ospitata su un numero di Panorama di febbraio 2002, che, forse per conquistare Casini, Carlo Rossella ha fatto fare ad Azzurra Caltagirone.
Conviene leggerla.
Lei vi appare bellissima, dotata di carisma e di chiarezza.
A soli
28 anni merita senz'altro di essere
vicepresidente di "Caltagirone editore",
società che è la branca editoriale di una famiglia considerata in questo momento la più "liquida" sulla piazza della finanza italiana.
Azzurra, per conto del padre, è in grande movimento.
Ha più volte cercato di acquistare (lei nega, sono "voci infondate")
la Poligrafici editore di Andrea Riffeser (Resto del Carlino, Nazione e Giorno), il quale, pur amico di Casini, avrebbe resistito ad offerte clamorose.
Ha una quota in Hdp che controlla il Corriere della Sera, e non si è mai ben capito quale sia la percentuale delle azioni possedute, certo
più del 4 per cento.
Ma soprattutto
ha in portafoglio Il Messaggero, Il Mattino (di Napoli), Leggo, Caltanet e Piemme.
Insomma, si va dai quotidiani a Internet a una casa editrice vivace.
"Leggo", con 720 mila copie, è il giornale distribuito gratuitamente che è leader di mercato in questo settore detto "free press".
Che cosa manca, per completare il portafoglio?
Un paio di tivù.
Lo capisce anche un bambino che il futuro del gruppo è quello lì. E non sarebbe proprio il caso che chi ha interessi nell'editoria abbia mano libera nel piazzare uomini "riconoscenti" in posti chiave per il futuro di questo settore.
Nella Casa delle libertà il problema è assai sentito, molto più di quanto non appaia in superficie.
Berlusconi stima il suo rivale in conflitto di interessi. Una volta
offrì a Casini il ruolo di segretario di Forza Italia, ma Pier rifiutò. Il 47eene allievo di Forlani ha ambizioni più larghe di quelle di un partito.
In questo momento, a prescindere dalla privatizzazione della Rai, ha la necessità di essere, secondo la celebre definizione di Bruno Vespa,
"azionista di riferimento" di una buona fetta di televisione e radio.
Troppo poco spazio, si è lamentato, gli viene riservato sulle reti pubbliche, e - a quanto pare - Mediaset lo ha oscurato. Ciò che lo insospettisce e lo induce a mosse di consolidamento.
Del resto,
Berlusconi non può permettersi di inimicarsi una potenza come i Caltagirone. Che hanno saputo navigare benissimo in politica spostando la loro flotta con agilità per catturare venti favorevoli a destra e a sinistra. Proprio come Casini. Poi dicono che le affinità elettive
non esistono.
Dagospia.com 19 Febbraio 2002[Modificato da Etrusco 15/06/2006 12.22]
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.