Formula Uno

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stedam1
00domenica 24 giugno 2018 10:05
Vettel!!
lelepaggi
00domenica 24 giugno 2018 22:03
Formula 1 Francia, Vettel stecca la prima (curva)


L'errore in partenza di Sebastian, a centrare la Mercedes di Bottas, condiziona il GP di Francia. Alla fine è un limitare i danni con il quinto posto



Trecento metri per trovarsi a interpretare un copione imprevisto. Da potenziale sfida alla Mercedes, sperando nel super passo gara espresso al venerdì, a un Gran Premio di Francia da salvare. Sebastian Vettel lascia il Paul Ricard con un quinto posto appena, frutto di un errore quando c’era da giocarsi tutto, sfruttare il grip della gomma Ultrasoft in partenza per provare a saltare una Mercedes, Bottas, e fare gara su Hamilton.

Lo scatto c’è, la progressione pure, manca lo spazio intorno per superare il pilota finlandese, appaiato sulla destra e con Hamilton a fare la propria linea davanti alla Ferrari numero 5. “Ho fatto un’ottima partenza, la migliore tra i primi tre. Poi non avevo più spazio, il problema è che la partenza di Valtteri è stata abbastazna buona, ho visto che in frenata c’erano Valtteri e anche Max dall’esterno, ho fatto un bloccaggio ed è stato un mio errore. E’ un peccato, perché la macchina andava bene in gara”, spiega Seb.

Niente storie né scuse, a partire dalla condotta di Hamilton. Dalla pole ha gestito il via e l’errore di valutazione in frenata è tutto di Vettel che, sul via di Lewis, sulla possibilità che abbia condizionato la sua staccata, dice: “No, non credo che abbia indotto l’errore. La colpa è mia, la penalità credo sia stata equa. È un peccato per Valtteri perché ho distrutto la sua gara ed è un peccato per noi”.

Si va in Austria con un parziale nel campionato Piloti di nuovo da una posizione all’inseguimento, come prima di Montreal. L’aspetto positivo da portare con sé dopo questo Paul Ricard è la gestione delle gomme, le famose assottigliate che tanti problemi avevano dato a Barcellona alla Rossa, sono state interpretate al meglio dalla SF71H e su un circuito che, sulla carta, sembrava prestarsi maggiormente alle caratteristiche della Mercedes. Torneranno in azione a Silverstone, era fondamentale dimostrare di aver superato le difficoltà del GP di Spagna.

“Non so se avremmo potuto vincere, difficile dire quanto saremmo stati veloci in una gara normale. Avevamo una buona macchina e potevamo lottare quantomeno per il podio”, aggiunge Vettel.


Fonte:Autosprint
lelepaggi
00domenica 1 luglio 2018 21:43
Formula 1 Austria: Verstappen vince con le Ferrari a podio




Quello dell'Austria è un grande risultato per Ferrari, nonostante la vittoria sia andata a Max Verstappen. Infatti con il secondo posto di Kimi Raikkonen e il terzo di Sebastian Vettel va in testa alle classifiche mondiali non solo per Piloti, ma anche per Costruttori. C'è pure il riscontro collaterale in tema di motori, peraltro sensibile in una giornata che ha visto varie avarie: 4 motori Ferrari nelle prime 5 posizioni, oppure 6 nelle prime 10 posizioni. Un risultato di squadra peraltro suggellato dal notevole scatto al via di Kimi (anche se poi non è servito) e dal bel sorpasso di Seb a Lewis.

Detto questo, in una giornata condizionata dal blistering apparso sulle gomme per le temperature più elevate del previsto (42°C di asfalto) resta magari il rimpianto - con il senno di poi, però - che quando sono emersi questi problemi sulle altre macchine c'è stata una certa prudenza in Ferrari, per evitare di essere costretti a una seconda sosta. Invece le gomme soft hanno retto apparentemente benissimo, sulla SF71H, tanto che Raikkonen ha segnato il giro veloce proprio all'ultimo passaggio (in 1'06"957), per cui girando con maggior velocità nelle fasi centrali di gara avrebbe magari potuto insidiare Verstappen (1"5 davanti al traguardo). Per non parlare della penalità a Vettel dopo le qualifiche, davvero evitabile.

Del resto sono ben maggiori i rimpianti con cui torna a casa la Mercedes, dal Red Bull Ring. Oltre ai problemi di blistering, raccoglie un doppio DNF (per la cronaca: "did not finish", cioè ritiro) causato da problemi tecnici: prima trasmissione per Valtteri Bottas, poi alimentazione per Lewis Hamilton. Come se non bastasse, la squadra aveva già buttato alle ortiche la possibilità di vittoria quando ha evitato di far sostare Hamilton in occasione della virtual safety car proprio per il ritiro di Bottas. Hamilton è sì rimasto in testa in quel momento, ma poi al cambio gomme è scivolato addirittura 5°: insomma, gara rovinata per un errore strategico del box, che infatti si è scusato col pilota a gara ancora in corso.


Fonte: Autosprint
lelepaggi
00domenica 26 agosto 2018 22:21
A Spa è grande Ferrari! Trionfa Vettel, Hamilton 2°. Kimi k.o.






Vince la Ferrari, vince Sebastian Vettel. Successo di forza, a Spa, su un circuito mitico e soprattutto da anni favorevole alla Mercedes e al suo super motore. Quindi vittoria importantissima, per il morale e la consapevolezza di essere più forte delle Frecce d’Argento di Stoccarda. Anche se sul fronte della classifica il passo è piccolo, perché Lewis Hamilton chiude secondo, così che adesso ha 231 punti, contro i 214 di Seb. Nei Costruttori però a fare un passo avanti è la Mercedes, perché Kimi Raikkonen si è ritirato, mentre Valtteri Bottas, pur partito 17°, ha chiuso 4°. Quindi siamo Mercedes 375, Ferrari 360. Ferrari che non vinceva a Spa dal 2009, e Vettel che arriva a quota 13 successi in rosso.

Luci spente e via: Hamilton davanti, Vettel appiccicato. E intanto dietro succede il finimondo. Nico Hulkenberg partiva in fondo, penalizzato e esagera nella foga: tamponato Fernando Alonso. La cui McLaren decolla, toccando il posteriore di Daniel Riccardo, rimbalzando sulla Sauber-Alfa di Charles Leclerc (salvo grazie all&rsquo;halo). Tutti illesi, ma molti, cio&egrave; Leclerc, Alonso e Hulkenberg, ritirati. Per il tedesco della Renault arriver&agrave; poi a fine gara la penalizzazione di 10 posti in griglia nel prossimo GP d&rsquo;Italia. Ricciardo torner&agrave; in pista, ma lontanissimo e lascer&agrave; a met&agrave; gara. Il fatto &egrave; che si ritirer&agrave; anche Kimi Raikkonen, perch&eacute; la Red Bull di Ricciardo entra in contatto con la sua Ferrari, squarciandole la gomma posteriore destra. Kimi rientrer&agrave;, ma la sua SF71H &egrave; danneggiata, e al 9&deg; giro la metter&agrave; in garage.</span>

Deve entrare la Safety Car, ovviamente. Ma un attimo prima Vettel, lungo il Kemmel fa giusto giusto in tempo a passare Hamilton e issarsi in testa. Dietro di loro le Force India, o meglio, le Racing Point Force India, con Sergio Perez davanti a Esteban Ocon. Il francese al via aveva tentato il colpaccio, attaccando persino Hamilton, ma invece che primo, dopo la staccata si &egrave; trovato quarto. Quinto Max Verstappen. La Safety esce di scena al 4&deg; giro, e Max, esaltato dalle tribune arancio di tifosi olandesi, si scatena: passa Ocon al 7&deg; e poi anche Perez al 10&deg;. E&rsquo; terzo, e per quanto riguarda il podio il GP termina l&igrave;. Ci sono i pit stop, quello di Hamilton a fine 22&deg;, quello di Vettel il giro dopo. I team sono eccellenti, tutto resta immutato. E c&rsquo;&egrave; solo Bottas, dietro, che risale, da 17 a 4;, passando le 2 (ex) Force India: a fine gara il finlandese sar&agrave; anche penalizzato di 5 secondi e di due punti sulla patente per aver tamponato Sirotkin al via. Settima (Grosjean) e ottava (Magnussen) le Haas. Nono Gasly. Decimo Ericsson. Arrivederci a Monza.

Fonte:Gazzetta dello Sport
lelepaggi
00domenica 16 settembre 2018 23:28
F1 Singapore Hamilton, colpo mondiale: vince e va a +40 su Vettel, solo 3°




Martellata scintillante. Hamilton brilla nella notte di Singapore come i diamanti che ama esibire a dismisura: vittoria sul tracciato cittadino di Marina Bay e altra picconata alle speranze iridate di Vettel, 3° al traguardo e scivolato a –40 dal fuoriclasse inglese della Mercedes. Trionfo di manico, purissimo, costruito con una pole siderale degna del miglior Senna e puntellato in gara dove Hamilton è passato al raccolto della pregiata semina del sabato. Per inanellare la sua settima vittoria stagionale – la quarta degli ultimi 5 GP - Lewis è passato indenne attraverso le insidie di una gara storicamente poco lineare, che ha riservato la solita safety car nelle battute iniziali - l’ennesimo capitolo della faida in rosa fra Perez e Ocon, con il francese spedito a muro dal compagno -, ma poi ha avuto uno sviluppo abbastanza fluido.

Se si esclude un brivido nel doppiaggio del duo Sirotkin-Grosjean che lottavano fra di loro, frangente che ha esaltato le doti di intelligenza e freddezza di Hamilton, l'inglese non ha faticato molto per tenere a bada Verstappen, saggio, solido e gran 2° con la Red Bull, e mettere un'altra mattonella preziosa sulla strada lastricata del suo titolo. Considerando il suo livello di forma, eccellente, il migliore mai esibito, non si vede onestamente al momento chi o cosa possa precludergli il pokerissimo a quota Fangio.

Il suo rivale, Vettel, infatti ha prodotto una gara piuttosto opaca. Eccellente nel carpe diem del 1° giro con il sorpasso a Verstappen un attimo prima dell’ingresso della Safety Car, il tedesco è stato poi rallentato dalla tattica - unico dei primi cinque - di montare le gomme ultrasoft al primo pit stop e da noie ai freni. Seb ha anticipato tutti alla sosta, ma ha perso ritmo nel traffico del rientro in pista (Perez) e quindi la posizione con l'olandese, diventato un cuscinetto importante per la fuga di Hamilton e insormontabile per le ambizioni del tedesco. Prestazione in ombra per Vettel e la rossa - Raikkonen non va oltre il 5° posto - e che segna un netto passo indietro rispetto ai bagliori di Monza e Spa: con 6 gare al termine servono quelle prestazioni per alimentare ancora il sogno iridato. E bisogna fare alla svelta, sennò a Maranello sarà ancora tempo di rimpianti e non brindisi.

A punti l'ottimo Alonso, 7°, a conferma che il fattore umano su certe piste ha ancora il suo bel peso, poi 8° Sainz, 9° Leclerc - sesto GP stagionale nei primi dieci per il monegasco che festeggia così l'ingaggio in Ferrari ed effettua un bellissimo sorpasso con incrocio su Gasly - e 10° Hulkenberg.

Fonte:Gazzetta
lelepaggi
00domenica 21 ottobre 2018 22:45
Austin, trionfa Raikkonen. Hamilton 3°, titolo rinviato. Vettel 4°




Ha vinto la Ferrari di Kimi Raikkonen davanti a Max Verstappen e Lewis Hamilton: il GP degli Usa ha rimandato i giochi per il Mondiale almeno di altri sette giorni. Niente da fare per l’inglese della Mercedes che stavolta, malgrado la pole, non ha tratto beneficio da una sosta anticipata per sostituire le gomme. La sosta supplementare ha dato via libera alla Ferrari del finlandese e alla Red Bull dell’olandese, e il quarto posto di Sebastian Vettel ha rinviato tutti i discorsi (almeno) a Città del Messico.

Il Mondiale mancato da Hamilton è la notizia più grande arrivata da Austin, accanto alla vittoria della Ferrari di Raikkonen: Kimi non vinceva dal GP d’Australia del 2013: dopo 5 anni, a 4 GP dalla fine della sua storia col Cavallino, si è tolto una grande soddisfazione. E aumentato i rimpianti della rossa e di Vettel, che in questo weekend avrebbe potuto senza dubbio prendersi 25 punti per infastidire un po’ di più Hamilton.

Allo start è stato un fulmine Kimi, bravissimo a resistere al tentativo di chiusura di Hamilton e bruciare l’inglese alla prima curva. Dietro un contatto tra più vetture, in particolare tra Grosjean e Leclerc, Alonso e Stroll. Ma è stato cruciale soprattutto il testacoda di Sebastian Vettel, che ha attaccato Ricciardo, lo ha infilato, portato all’esterno e nella manovra i due si sono toccati: ci ha rimesso di più il tedesco che è finito in testacoda e si è ritrovato in retrovia in 14ª posizione, situazione aritmeticamente perfetta per Hamilton.
lelepaggi
00domenica 11 novembre 2018 22:13
Brasile, vince Hamilton. Ma Verstappen dà spettacolo. Ferrari, Raikkonen 3°




Ha vinto Lewis Hamilton che partiva dalla pole e la Mercedes è campione del mondo costruttori per il quinto anno di fila. Ma non è stato un copione banale o scontato perché per 44 giri è stato il GP del Brasile di Max Verstappen e della Red Bull, autentici protagonisti della penultima gara della stagione. Hamilton ancora una volta è stato perfetto nel gestire una corsa che aveva preso una brutta piega, quest’anno gli è successo più volte. Non ha commesso errori ed è andato a capitalizzare tutto, nello specifico un folle tentativo di Esteban Ocon di resistere al doppiaggio di Verstappen che stava dominando la gara: incidente, testacoda di Max e Lewis che ringrazia. Ma l’olandese, pur con la macchina danneggiata, è stato incredibile perché fino alla fine ha cercato il successo. Per la Ferrari una giornata anonima, chiusa col terzo posto di Kimi Raikkonen e il sesto di Sebastian Vettel, decisamente un deludente finale di stagione per il Cavallino che dopo la prima fila del tedesco ieri, oggi avrebbe sperato in qualcosa di più.

Elettrizzanti i primi 5 giri, con un super Verstappen che si è letteralmente mangiato le due Ferrari, va ricordato entrambe su gomma soft. Al terzo giro ha infilato Raikkonen in fondo al rettilineo d’arrivo e al 4° ha replicato la mossa su Vettel, che era stato beffato al via da Bottas, bravo a infilarsi tra lui e Hamilton per il secondo posto. Nel tentativo di stare dietro all’olandese, Vettel è andato largo dopo poche curve e così Raikkonen lo ha infilato togliendogli il quarto posto. Poi al 10° giro altro capolavoro di Verstappen: scia presa a Bottas e finlandese saltato, manco a dirlo, in fondo al rettilineo d’arrivo. Micidiale.Il primo pit stop lo hanno effettuato le due Mercedes, con Bottas e Hamilton dentro al 19° e 20° giro per montare la gomma media. Verstappen e le due Ferrari hanno proseguito fino al 28° e al 32°, quando sono entrati rispettivamente Vettel e Raikkonen, entrambi riusciti in pista alle spalle di Bottas, 5° dietro a Verstappen, Ricciardo, Hamilton e Leclerc. Un problema a un sensore per Vettel ha spinto la Ferrari a lasciar passare Raikkonen, che così si è messo all’inseguimento di Bottas.

Grazie a una gestione delle gomme perfetta, la Red Bull ha così deciso di far rientrare Verstappen montando le gomme soft (era partito con le supersoft): sosta al 36° giro e al 40° attacco e sorpasso addirittura a Lewis Hamilton. Dove? In fondo al rettilineo principale in visibilio. E anche Ricciardo è tornato in pista con le soft, lanciandosi all’attacco di Vettel, sorpassato al 46° giro.

Al 44° giro il disastroso colpo di scena: in un normale doppiaggio sulla Force India di Ocon, Verstappen è stato speronato alla esse Senna ed è andato in testacoda. L’olandese è ripartito mostrando il dito medio al francese, ma col fondo danneggiato e dietro a Hamilton. Davvero un grande peccato per Max, ma ancora più clamoroso e inspiegabile l’errore di Ocon, che da doppiato avrebbe dovuto lasciare strada e invece ha rovinato il fin lì straordinario GP del pilota della Red Bull: per Esteban penalità di stop and go di 10 secondi ai box.

lelepaggi
00domenica 17 marzo 2019 18:27
Formula 1 GP Australia, Valtteri pigliatutto




Tutto, o quasi, si è deciso al via del GP a Melbourne, e non solo per il miglior scatto di Valtteri Bottas rispetto al compagno di squadra poleman, sul quale il finlandese ha costruito una gara grandiosa completata dalla "ciliegina" del giro più veloce. Con il punto annesso, Valtteri è il primo pilota nella storia della F1 a guadagnare ben 26 punti in una gara, ma a prescindere da questo ha dimostrato di avere sempre la situazione saldamente in mano, meritandosi appieno la vittoria.

Meno incisivo del solito e di quanto fatto vedere in qualifica Lewis Hamilton, forse con la complicità di un danno al fondo macchina: comunque gestisce bene la sua gara (nonostante un pit troppo anticipato) e mantiene il 2° posto controllando il ritorno di Max Verstappen. L'olandese porta per la prima volta a podio la power unit Honda dell'era ibrida con una gara accorta che gli guadagna il terzo gradino. Una sola sbavatura, un piccolo largo in curva 1 cercando di insidiare Hamilton, peraltro ininfluente, a fronte di un grande e preciso sorpasso a Vettel per il 3° posto.

Uno dei temi tecnici della gara è stato lo scarso apporto delle gomme medie "gialle", inferiori nel rendimento rispetto alle aspettative. Se ne sono accorti in Ferrari con Sebastian Vettel, che oltretutto ha pagato un cambio gomme da soft a medie molto anticipato, trovandosi alla fine con questo problema oltre ad altri segnalati via radio in modo un po' "codificato". Migliore la strategia su Charles Leclerc, con pit in un momento più adatto e passaggio alle Pirelli hard, tanto da poter arrivare ad attaccare Vettel per il 4° posto. Solo i "consigli" dai box l'hanno tenuto in quinta posizione finale, dopo una partenza un po' troppo ottimistica (si è trovato all'esterno di Vettel venendo spinto oltre il cordolo) e giusto un piccolo largo in curva 1 anche lui come Verstappen. In Ferrari hanno comunque molto da riflettere su questo intero weekend.

Molto da dire anche sulla gara dei team "di rincalzo". Da un lato la lotta è stata davvero serrata (5 piloti in 6 secondi all'arrivo, tra Hulkenberg 7° e Gasly 11°) e se non ci sono stati più sorpassi è imputabile anche alla tipologia del tracciato. Dall'altro non si può ignorare che sono stati doppiati praticamente tutti: il gap dal tre top team è ancora troppo elevato. L'unico a restare (per poco) a pieni giri è stato Kevin Magnussen, autore di una gara consistente e "maschia" nel resistere a certi attacchi. Ancora una volta efficace Nico Hulkenberg, 7° dopo essere partito 11°, e risultato positivo anche per Kimi Raikkonen 8°. Curioso che il finlandese dell'Alfa Romeo abbia dato inizio al valzer dei primi pit-stop (tutti gli avversari diretti a "coprirsi") non per scelta strategica, ma perché si era infilato qualcosa in una presa dei freni posteriori.

Meno fortunati i rispettivi compagni di squadra: Romain Grosjean è stato tolto di gara da un problema di montaggio della ruota anteriore sinistra; Daniel Ricciardo è stato spinto nell'erba al via, trovando purtroppo un avvallamento che gli ha distrutto l'ala davanti; Antonio Giovinazzi ha danneggiato l'ala sui detriti iniziali e ha lottato con l'instabilità, aumentata dalle gomme medie montate in partenza. Male anche per Carlos Sainz, tradito dal motore dopo 9 giri.

Gara rimarchevole invece per Lance Stroll, finito 9° dopo essere partito 16° con una strategia corretta, e anche per Daniil Kvyat. Il russo della Toro Rosso si è oltretutto tolto qualche soddisfazione personale sopravanzando con una bella lotta la Red Bull di Pierre Gasly, risalito da 17°. Molto più staccato Lando Norris che non ha potuto far fruttare l'ottava posizione in griglia anche per essere stato rallentato cautelativamente dopo il problema alla McLaren di Sainz. Velo pietoso per le Williams a oltre 2 giri e uniche a fare più di un cambio gomme, però nel risultato di George Russell davanti a Robert Kubica ci sono anche responsabilità del polacco nel non essere riuscito ad evitare un contatto distruttivo a inizio gara: rimandati (non bocciati) alla prossima gara.


Fonte: Autosprint

Male Male Male, vediamo in Bahrain ma se anche lì il trend sarà questo il campionato è bello che andato. [SM=x49780]
lelepaggi
00domenica 12 maggio 2019 21:59
Formula 1 Spagna, analisi gara: dominio Mercedes, sbando Ferrari




La gara di Barcellona si è decisa alla partenza, per la precisione fino alla terza curva. Valtteri Bottas non è scattato bene dalla pole position (lui ha parlato di uno strano comportamento della frizione) e così ha lasciato il varco a Lewis Hamilton per affiancarsi all'interno. In realtà chi al via è scattato meglio di tutti è stato Sebastian Vettel, che dalla seconda fila è arrivato ad affiancare anche lui Bottas alla prima staccata: purtroppo si trovava all'esterno e nel cercare il miracolo ha frenato arrivando al bloccaggio.

Da parte sua, Bottas si è trovato preso a tenaglia tra Hamilton e Vettel, così nonostante fosse leggermente avanti ha preferito evitare problemi (leggasi: incidenti) e si è sfilato dall'incomoda posizione, anche perché Lewis all'interno non era certo contrastabile, lasciando andare gli altri due e gestendo pure un'improvvisa intraversata. Seb però è finito leggermente lungo in conseguenza del bloccaggio, e del resto non poteva stringere in un punto dove in tre non si passa. Così, largo in curva 1, è rientrato in corrispondenza di curva 2 andando però a tagliare la strada proprio a Charles Leclerc che al via aveva "fregato" Max Verstappen.

In tutto questo è proprio l'olandese ad approfittarne appieno, superando prima il monegasco costretto ad alzare il piede per non tamponare il compagno di squadra, e poi anche Seb che ha avuto un'esitazione nell'inscrivere la macchina in curva 3, dalla quale è uscito 3° Max. Da quel momento ha gestito il tutto alla perfezione, senza una sbavatura, meritandosi l'ultimo gradino del podio e la citazione quale "driver of the day".

Le Mercedes erano semplicemente imprendibili, e soprattutto lo è stato Hamilton: con una serie di giri veloci ha messo subito in chiaro che c'era poco da fare, e lo stesso ha fatto anche al restart dopo la safety car conseguente all'incidente tra Lance Stroll e Lando Norris (sul quale pende tuttora l'investigazione della direzione di gara). Così stavolta il punto per il giro veloce lo assomma lui, ai 25 della vittoria, tornando a guidare la classifica generale davanti appunto a Bottas.

Posto che ci sarebbe stato ben poco da fare, con una macchina decisamente più lenta (di Mercedes ma non di Red Bull, però), nel resto della gara la Ferrari ha tuttavia "fatto cose" che hanno decisamente suscitato più di una perplessità. A farlo sono state soprattutto le esitazioni sui team order (e già il fatto che siano necessari è comunque opinabile) nel lasciare strada prima a Leclerc quando Vettel si è ritrovato con le gomme spiattellate per il bloccaggio al via, poi a rovescio quando Seb aveva raggiunto Charles in virtù di strategie diversificate. E pure i pit-stop non sono stati all'altezza della tradizione Ferrari. La tattica di puntare su soft-medie-medie per Vettel (con due soste) e invece su soft-hard con Leclerc è stata invece apprezzabile, per quanto poi vanificata dalla safety car e dal tempo perso da Seb in coda a Charles, e ha mostrato come anche stavolta la SF90 si sia trovata decisamente più a suo agio con la mescola intermedia.

Nelle retrovie, la galoppata delle due Haas è stata interrotta dalla safety car, perché al restart Kevin Magnussen è stato davvero "duro" (ma irreprensibile) su Romain Grosjean, che è stato mandato largo in curva 1 in quella occasione e poi anche nei giri successivi quando attaccava stando all'esterno. In questo modo però il francese ha anche rovinato le gomme e così non è riuscito a contenere il ritorno di un Carlos Sainz ottimo a sfruttare tutte le possibilità che ha trovato sulla sua strada, e poi anche di Daniil Kvyat anche lui autore di una bella gara (ad un certo punto si era pure inserito tra le Haas) penalizzata da uno sbaglio del team al cambio gomme. C'è poi mancato poco che anche Alex Albon riuscisse ad entrare in zona punti a danno di Grosjean, a confermare che la STR14 non andava male oggi.

Scarsa prestazione invece per Racing Point e Alfa Romeo, di cui non riesce ad approfittare la Renault: nonostante strategie diversificate, Daniel Ricciardo (in evidenza solo a sprazzi) e Nico Hulkenberg (partito dalla pitlane) finiscono 12° e 13°. Ne approfitta invece appieno Magnussen, salendo 7° in classifica mondiale davanti di un punto a Perez e Raikkonen. "Checo" si accontenta di finire 15° mentre Kimi, finito largo nella ghiaia in curva 4 a inizio gara, conclude 14°. Li segue in scia Antonio Giovinazzi 16°, davanti a George Russell e Robert Kubica ben più staccati.

Fonte: Autosprint
lelepaggi
00domenica 26 maggio 2019 22:32
GP Monaco: Hamilton vince, ma è stata dura




Nemmeno l'errore strategico del box Mercedes (montare le gomme medie troppo presto) toglie a Hamilton la vittoria nel GP a Montecarlo, impegnato per gran parte della gara a lottare contro il degrado dei pneumatici e a tenere a bada Verstappen. L'olandese taglia il traguardo da 2°, ma è penalizzato di 5 secondi per aver stretto Bottas in pitlane (causandogli la rottura di un cerchio) e così la posizione passa a Vettel che precede Bottas stesso. Alle loro spalle conclude 5° Gasly, che aggiunge il punto per il giro più veloce in gara.

Tra gli inseguitori ha la meglio Sainz, riuscito a contenere Kvyat per gran parte della gara. Segue Albon, completando un ottimo risultato di squadra per la Toro Rosso. Dietro invece Grosjean, anche lui penalizzato, cede di conseguenza il 9° posto a Ricciardo, ma arriva comunque a punti quando invece Magnussen conclude 12° dietro a Norris. Meglio del previsto per Perez (13°) e soprattutto per Russell (15°), peggio invece per le Alfa Romeo, mentre Leclerc è l'unico ritirato dopo un paio di ottimi sorpassi e uno meno riuscito su Hulkenberg (14°) che lo manda in testacoda, con foratura che distruggerà poi la parte posteriore destra della sua macchina.

Con questo risultato, Hamilton allunga in campionato per 17 punti su Bottas (137 contro 120) mentre Vettel sale 3° scavalcando Verstappen (82 contro 78 punti). La stagione riprenderà tra un paio di settimane con la gara in Canada.


Fonte:Autosprint
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