| | | OFFLINE | Post: 5.197 | Registrato il: 25/09/2008 | Sesso: Femminile | | | |
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02/03/2011 20:57 | |
ecco le fatiche dei concorrenti
Ipercafone
Sono sempre stato imbranato con le donne, un pessimo seduttore.
Andrà a finire male anche questa volta, lo so. Ma chi se ne frega! Va sempre a finire male, ma grazie a Dio ho uno specchio dove guardarmi per poter dire a me stesso “almeno ci hai provato”.
Da anni quello specchio alimenta la mia autostima.
Tenterò!
Mi avvicino con aria indifferente, ma dentro di me c'è una tempesta in corso: il cuore batte forte, la salivazione è azzerata, le mani tremano.
«Mi scusi, potrebbe dirmi l'ora cortesemente?»
«E quello cos'è?»
Osservo l'indice della ragazza puntare deciso verso un enorme orologio da parete.
Ammutolisco. Non faccio in tempo ad aprire bocca e lei punta il suo indice spietato verso il mio orologio da polso.
«E quest'altro qui al tuo polso mi sembra un orologio, o no?»
«Sì, però... ecco... è che volevo essere sicuro dell'ora».
«Senti bello, ma pensi ancora di rimorchiare con questi metodi da anni 50?»
«No, no. E' proprio che volevo sapere l'ora esatta»
«Ok, adesso l'ora la sai. Smamma, che sto aspettando il mio uomo. Ed è molto geloso, chiaro?»
«Chiarissimo!»
Torno a casa: c'è uno specchio che mi aspetta.
Radcla
Mi sento in vena di rimorchiare e rifarmi della brutta giornata. Un approccio cortese, un bel sorriso, riesco ad aggacianciarla e le offro un drink, così da farmi compagnia, e poter scambiare quattro chiacchiere.
Si chiama Pippy, è proprio bella, standole vicino e parlando con lei ho modo di apprezzare la sua bellezza e farmi rapire dal suo fascino. La conversazione è estremamente piacevole, le racconto della mia giornataccia e le dico, sorridendo, che averla incontrata è stata una giusta ricompensa per tutte le disavventure avute.
Il tempo con lei passa velocemente, i drink si moltiplicano e la testa finisce per girare un poco.
Le propongo di accompagnarla a casa e prima di uscire dal locale faccio per pagare. Quando il cameriere porta il conto mi accorgo che mi hanno fregato il portafoglio dalla giacca che era appesa. Pippy si offre di pagare lei, ma non posso accettarlo. Parlo con il proprietario del locale e mi accordo di lasciargli in pegno le chiavi della macchina che ritirerò il giorno dopo quando tornerò a pagare, riesco almeno a farmi prestare poche decine di euro, giusto per non restare senza alcun soldo in tasca. Mi ritrovo fuori dal locale con Pippy, fa freddo, sono un poco brillo e, soprattutto, sono rimasto senza auto per accompagnarla, come mi ero offerto di fare.
Penso che, considerata tutta la sfiga della giornata, sia meglio abbandonare sogni di gloria con la bellezza che mi è accanto, oltretutto ho ormai un aspetto decisamente poco brillante e il morale sotto i tacchi. Decido di chiamare un taxi per farci accompagnare ognuno a casa propria, terminerò la serata beandomi di qualche pagina di Iperfemmine. Apro il telefono e la batteria è scarica. Mi viene quasi da piangere, avessi una pistola mi sparerei. Inizio ad imprecare contro tutti, sono decisamente furioso, anche se non so verso chi o cosa. Pippy mi guarda, immagino stia pensando che un tipo così sfigato non lo deve aver mai incontrato in vita sua, e che certamente se ne andrà senza neanche salutarmi.
Si avvicina e mi chiede "Abiti lontano?" ed io "Non molto, sarà un chilometro, massimo un chilometro e mezzo". Allora lei fa "Se vuoi ti faccio compagnia, ci facciamo quattro passi a piedi". Accolgo con entusiasmo la sua offerta, ci incamminiamo, lungo la strada incontriamo un bar ancora aperto, riesco a comprare una bottiglia di un buon vino e le dico "Vuoi salire da me, ce lo gustiamo assieme?"
La sua risposta è tutta in uno splendido sorriso, che mi apre il cuore e mi fa dimenticare tutta la sfiga della giornata, anche se non posso fare a meno di pensare, dentro di me che, ironia della sorte, volevo rimorchiare e alla fine sono, invece, quasi stato rimorchiato da lei!
Ma arrivati al portone del mio condominio, dove abito al sesto piano, trovo l'ascensore che è fuori servizio per manutenzione. Ma ormai sono con Pippy, e mi faccio scivolare anche quest'ultimo contrattempo. Il resto della serata è facilmente immaginabile, la mattina il risveglio è dei più dolci, con la visione di Pippy con le sue splendide forme che mi sta portando a letto un ottimo caffè appena preparato da lei.
Etrusco
anche perchè il suo fondo schiena sembra scolpito da Michelangelo! Il primo approccio con gli sguardi è ok, mi avvicino, qualche battuta brillante e poi si esce insieme dal bar per fumare una sigaretta. In quel momento passa l'unica persona che non avrei mai voluto vedere fuori dal lavoro: il collega ciellino/lecchino che mi aveva soffiato la collega gnocca. Un po' mi rincuoro vedendo che tra loro non era ancora scoccata la scintilla (troppa freddezza e distacco), ma poi lui si accorge che li stavo osservando e spara una delle sue solite idiozie: "stasera sesso mercenario?" alludendo al fatto che quella sera sarei dovuto uscire con Ele, ma a quel punto risponde stizzita Ana: "Mica sarai geloso oltre che taccagno? Ieri mi hai pagato solo metà marchetta e oggi fai pure lo spiritoso?"; lui: "Ma chi sei? Che dici?"; a quel punto lei si toglie la parrucca bionda e lui fa una faccia eloquente, cadendo in un imbarazzante silenzio interrotto solo da un sonoro ceffone di Ele che poi scappa via per l'imbarazzante situazione ed io la seguo, mentre sento che il lecchino ha iniziato ad insultare Ana. Raggiungo Ele e tento di consolarla, mentre lei mi zittisce chiedendomi scusa, ha sbagliato a valutarmi... ed avrebbe dovuto uscire con me quella sera. Mentre la serata si mette bene da dietro l'angolo sento le urla di Ana ed insieme ad Ele corriamo a vedere cosa le sia successo: era il collega che aveva sbroccato ed aveva iniziato a picchiarla per avergli mandato in fumo la serata.
Capisco la gravità della situazione e per non perder altro tempo con lui decido di intervenire a difesa di Ana buttandolo in un cassonetto dell'immondizia lì al suo fianco e bloccandocelo dentro. Ma ora mi ritrovo con 2 donne da coccolare e dove trovare un posto più tranquillo di casa mia per parlare?
Appena entriamo a casa Ana nota la multa attaccata in bacheca e mi svela che lei in realtà di giorno fa la vigilessa e per sdebitarsi come minimi mi toglierà quella multa... e nel frattempo Ele, dopo esser riuscita ad accendere la caldaia con un tocco magico, rovistando nella dispensa riesce a trovare crostini, sottaceti e tante scatolette che nemmeno sapevo di avere.
Ci scappa uno spuntino afrodisiaco, provvidenziale, anche perchè il taccagno le aveva offerto solo un misero aperitivo...
e dopo lo spuntino di mezzanotte, bagnato da un buon Rufino, ecco crearsi quell'atmosfera che stravolge tutte le prospettive con cui avevo iniziato la serata....
Intuisco che alla collega non dispiacerebbe concludere la rocambolesca serata con un bel Ménage à trois e le introduco quindi nel mio antro magico...
Il tobas
Una nottata di sesso e calore umano sicuramente riscatterebbe la pessima giornata.
Certo che dopo tutto ciò che mi è capitato non si può dire sia in grande forma e una tattica troppo d’attacco potrebbe essermi fatale. E poi fondamentalmente sono pigro.
Devo giocare di rimessa: il massimo risultato col minimo sforzo. Sono un italiano in fondo e al grido (dentro di me ovviamente) di “W IL TRAP mi dico che devo farcela.
Certo devo pianificare bene la tattica. Ad esempio con la casa nelle condizioni sopra descritte non posso certa invitarla da me. Ho pure lasciato le mutande ascellari sul pavimento del soggiorno e temo che il “rutto libero” sia olfattivamente ancora presente tra le pareti domestiche.
Ma ho la soluzione. Prendo il cellulare e chiamo l’892424.
“Pronto? Avrei bisogno di un Hotel ad ore. Non uno di quei posti lerci in un quartiere malfamato da film americano.
E nemmeno il Grand Hotel: troppo vistoso e pure troppo caro!
Mi serve qualcosa di decoroso, pulito, al limite che trasudi una vaga atmosfera bohemienne che donerebbe alla cosa un sapore trasgressivo e romantico al tempo stesso. Resto in attesa grazie…….”
…..”Pronto signore, è ancora in linea?” fa la voce dell’impiegata dell’892424 “ la metto in comunicazione con l’Hotel Daty. Buonasera”.
Prenoto quindi l’Hotel dal nome premonitorio (fatevelo spiegare da Bekerovka) e mi dirigo verso la donna.
Per agganciarla decido di fare all’antica. Un approccio sicuro, ben collaudato, diciamo pure vecchio come il mondo.
Le sono davanti, attiro la sua attenzione, la fisso intensamente negli occhi e le dico. “Quanto?”
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Ho capito che se una persona si ritiene superiore, bisogna lasciarla vivere nella sua inferiorità |