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«Eluana, la morte e il mio pianto»

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2009 13:03
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12/10/2009 13:03

«La vita senza limiti»
Il libro:
Dall’incidente alla battaglia legale, all’epilogo tormentato di Udine
«Eluana, la morte e il mio pianto»
Beppino Englaro: "ero solo con lei, singhiozzavo. L’ho baciata e le ho detto: ora puoi riposare"


Beppino Englaro

(Emmevì)

MILANO — Le parole mai dette. I sentimenti mai pronun­ciati. Per la prima volta prendo­no corpo, trovando finalmente uno sfogo.
Confluiscono nel suo nuovo libro «La vita senza limiti»,
(Rizzoli, in vendita dal 14 ottobre),
scritto con la gior­nalista Rai Adriana Pannitteri.


Descrivono un uomo diver­so, Beppino Englaro, non più il papà di Eluana dal linguaggio tecnico giuridico che lo scorso inverno spaccava l’Italia per mettere in pratica lo stop all’ali­mentazione e all’idratazione ar­tificiali, autorizzato da una sen­tenza, ma
l’anima di un padre che racconta se stesso e scava nel profondo.
Emerge l’Engla­ro che mancava, la tesserina per completare il puzzle di una storia tormentata.

Ora Beppi­no l’ha tirato fuori e racconta, racconta, per dire quanto è sta­to difficile sopravvivere a una figlia e lasciarla morire, dopo 17 anni in stato vegetativo.

Un traguardo dolorosissimo
,
con l’apice all’obitorio, nel giorno più straziante della sua vita: «Per darle l’ultimo saluto vole­vo essere solo — scrive — e in fondo lo ero perché mia mo­glie (Saturna, ndr ) non era più in grado di comprendere che cosa stava accadendo...
Guar­davo inebetito mia figlia, sola, al centro di una stanza troppo grande... e pensavo:
se solo voi sapeste cosa significa dover at­tendere la morte e desiderarla come il minore dei mali, non avreste inflitto a Eluana lo stra­zio di tutti quei giorni in un let­to, in balia degli altri».

È l’11 febbraio, il giorno prima del funerale:
«Nel silenzio, ad un tratto ho riconosciuto la mia voce: 'Addio stellina mia, ora riposa in pace'.
Ho pianto, i singhiozzi erano talmente forti che mi squassavano lo stomaco ».

Non ne aveva mai parlato papà Beppino,
di come non fosse riuscito a concedersi neppure una lacrima prima di quel momento.
Pagine sconvolgenti, che si alternano alla cronaca di quei giorni:
tensioni sul fronte istituzionale, le telefonate tra il premier Berlusconi, il governa­tore friulano Tondo e l’onore­vole Saro (Pdl), l’ipotesi di un decreto per fermare la senten­za, le manifestazioni con le bot­tiglie d’acqua.
Un clima infuo­cato mentre alla clinica «La Quiete» di Udine, nella stanza di Eluana anche la Procura, ol­tre agli ispettori del ministro Sacconi, presenziava con i suoi periti.
Eluana muore lo scorso 9 febbraio alle 19.35.
Il suo cuo­re si ferma per gli effetti della disidratazione e una grave de­bolezza ai polmoni.

L’epilogo tanto atteso e con­teso.
Poi i funerali e l’incrimi­nazione per omicidio volonta­rio.
Dopo 8 mesi il libro (i rica­vi andranno all’associazione «Per Eluana»).
Sul futuro, nul­la di sicuro. Forse un viaggio in Australia, il sogno di Engla­ro bambino.
E solo una certez­za:
«Il rispetto, per Eluana e Sa­turna, più forte del dolore che mi porto dentro».

Fonte: Corriere della Sera - Grazia Maria Mottola
12 ottobre 2009



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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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