Gods Of Metal 2009

Ecco (finalmente) la recensione della 2 giorni all'insegna del metallo pesante, tenutasi allo Stadio Brianteo in quel di Monza.
Ogni recensione (con qualche eccezione eheh) sarà accompagnata da un paio di foto scattate dal mio compare di concerti Paso che ringrazio ancora per la compagnia e le splendide foto!
Ogni foto, e molte altre, le potete trovare sul suo sito fotografico:
www.flickr.com/pasooo

Ora bando alle ciance e via con la giornata di Sabato 27 Giugno:

- The Rocker: Nonostante il classico ritardo all'apertura dei cancelli riusciamo a raggiungere il CrueStage in tempo per l'esibizione dei milanesi The Rocker. Pochissimo il tempo a loro disposizione ma la band non si fa pregare e riesce a scaldare il pubblico con un rocciosissimo Hard Rock che tanto sa di Ac/Dc, ottima la prestazione di tutta la band così come la presenza scenica e il carisma del muscolosissimo cantante.
Nota di merito alla conclusiva Italian Bastards dal testo tanto provocatorio quanto ahinoi veritiero che mette la parola fine ad una esibizione riuscitissima che sarà poi una delle sorprese della giornata! Bravi bravi!! (www.therocker.org)

Voto:8

- Extrema: Tocca ora ad un gruppo storico della scena italiana prendere possesso del palco, premetto di non essere un fan del Thrash contaminato dal nu metal dei milanesi ma è innegabile la grande passione e carica che la band sprigiona in sede live.
Pezzi nuovi e vecchi classici si alternano per la felicità dei già numerosi presenti (alla faccia dell'orario proibitivo) che non mancano di tributare il giusto rispetto per una formazione che volenti o nolenti è parte della storia dell'Heavy Metal Italiano.
Nota di merito per la prestazione del cantante GL Perotti, davvero preciso e potente!

Voto: 7 (i fan della band o chi è avvezzo a queste sonorità aggiungano tranquillamente un punto)

- Lauren Harris: Non facile il compito della bella figlia di Steve Harris (bassista degli iron Maiden che ha ben spianato la strada alla figliola) che deve dimostrare di meritarsi la posizione nel bill (suonano infatti DOPO una band che è sulle scene da 20 anni!!!) e fugare i tanti dubbi emersi dopo le precedenti esibizioni.
Compito riuscito? Solo in parte!
Infatti se da una parte abbiamo una band composta da signori musicisti (nota di merito per il chittarista davvero spettacolare la sua prestazione) che riescono a valorizzare anche i pezzi più scialbi, dall'altra c'è la prestazione vocale di Lauren che non riesce mai a staccarsi dalla sufficienza e come detto un songwriting che non riesce a mantenersi ai livelli espressi dai pezzi migliori.
Molto migliorata, quella si, la presenza scenica della bella cantante ma l'impressione è che la ragazza non sia ancora pronta per questi grandi palcoscenici e che anche lei come tutti necessita del rodaggio fatto dai piccoli club.
Tutto sommato un concerto piacevole che ha il suo picco in 2/3 pezzi davvero buoni ma minato da troppe canzoni riempitive che riescono a tenere alta l'attenzione solo grazie all'avvenenza della cantante e alla bravura della band.

Voto: 6,5

- Voivod: Ci sarebbe da discutere, e molto, sulla scelta di far suonare un nome storico del metal sul mezzogiorno e neanche per 45 minuti dando più spazio a nomi che con il metal poi non hanno neanche molto a che fare... Fatto sta che tocca accontentarci!
I canadesi si presentano sul palco carichi e visibilmente vogliosi di divertirsi, questo farà si che il loro concerto sarà uno dei più sentiti a livello di intensità emotiva, anche perchè questa potrebbe essere una delle lro ultime esibizione live.
Una rapita occhiata alla formazione: con sorpresa vedo che al basso non c'è jason Newsted (ex metallica) ma bensì il membro storico e fondatore Jean-Yves “Blacky” Theriault che torna all'ovile dopo quasi 20 anni di assenza; mentre alla chitarra troviamo al posto del grande e sfortunato Denis "Piggy" D'Amour (morto di cancro) tale Daniel Mongrain; mentre batteria e voce sono d'appannaggio degli storici Michel "Away" Langevin e Denis "Snake" Bélanger.
La scaletta sarà quindi rivolta quasi esclusivamente al passato del gruppo che canzona dopo canzone emoziona e incante un pubblico che non manca di far sentire il suo affetto alla band fino ad arrivare al finale con la straordinaria cover pink floydiana Astronomy Domine dedicata all'amico scomparso.
Grande concerto!!!
Nota finale: non sono poche le persone che dopo l'esibizione dei Voivod lasceranno il festival...

Voto: 8,5

- Backyard Babies: Mah! cosi potrei iniziare e finire questo report...
Sinceramente non capisco l'utilità di chiamare queste band in un festival che si chiama Dei del Metallo.
Il gruppo svedese infatti propone un glam dalle forti tinte punk, niente da dire sulla prestazione della band: i suoni sono puliti la voce presente e anche la presenza scenica non è male.
Forti dubbi rimangono però sulla proposta musicale: sembra di ascoltare i Blink 182 che hanno imparato a suonare, pezzi banali che se non fosse per le pause non si distinguerebbero uno dall'altro mah!

Parte del pubblico pare apprezzare parecchio la loro esibizione, io e molti altri invece ne approfittiamo per la pausa pranzo...

Voto: S.V

- Epica: È il turno degli Olandesi Epica, mosche bianche del bill di oggi insieme ai Voivod, guidati dalla splendida voce (e splendida ragazza) di Simone Simmons.
Il gruppo ha voglia di suonare e divertire (la loro ultima esibizione nella penisola risale al Rock and Field dell'anno scorso e la loro esibizione era stata minata da un autentico nubifragio...), e questo appare chiaro sin dall'inizio data la carica con la quale il gruppo da il via alle danze.
Vengono preferiti i pezzi dell'ultimo album "Divine Cospiracy" anche se non manca d'emozionare Phantom Agony tratta dall'omonimo album di debutto.
La band è in palla, ottima infatti sia la presenza scenica che la prestazione vocale di Simone e ottima anche la prova alle growling vocals offerta dal chitarrista Mark Jansen (ex After Forever).
Gli Epica si confermano quindi come una delle migliori realtà in campo di symphonic metal, bravi!

Voto: 8

- Marty Friedman: È il turno del mostro delle sei corde che in passato a militato in band importanti come Cacophony e Megadeth.
Il suo show sarà molto particolare e fuori dagli standard di un festival in quanto sarà esclusivamente strumetale.
Il nostro Marty vive ormai in pianta stabile in Giappone dove è venerato alla stregua di un dio, naturale quindi che la band che l'accompagna sia composta (ad eccezione del batterista) da giapponesi.
Bisogna subito dire che la band appare assolutamente in palla e anche i comprimari nipponici dimostrano di essere degli ottimi musicisti, certo non è facile seguire con interesse un'ora di concerto esclusivamente strumentale e improntato sulla chitarra, ma dopo la difficoltà iniziale è davvero difficile non lasciarsi coinvolgere dal suono proposto dalla band, coinvolgimento che raggiunge l'apice all'esecuzione delle megadethiana Tornado of souls non annunciata ma riconosciuta da tutti.
Ottimo concerto!

Voto: 8

- Edguy: Sono particolarmente affezionato a questa band, vuoi perchè visti da vivo numerose volte, vuoi perchè ogni volta è stata spettacolare, vuoi perchè non puoi non "voler bene" ad un animale da palco quali è Tobias, fattostà che oggi gli Edguy non deludono le aspettative.
Divertente, coinvolgente e intensa la loro esibizione che punta soprattutto sulle canzoni recenti ma non dimentica grandi canzoni coem Babylon o Vain Glory Opera.
Sammet in qualche occasione appare affaticato e la prestazione vocale ne risente un po' ma il singer ne esce cmq alla grande con l'esperienza e con l'aiuto di una band che gira come un orologio svizzero e segue a ruota il suo leader.
Fino a quando questi ragazzi suoneranno con questa passione e la voglia di divertire e divertirsi avranno sempre ragione loro!
Grande concerto!!

Voto: 8,5

- Lita Ford: Ecco il turno di un'altra rediviva del hard rock, colei che ha spianato la strada al rock al femminile: Lita Ford
La bionda cantante/chitarrista mette in naftalina le vesti di mamma e moglie e torna a macinare riff e a suonare sana musica.
Chi scrive non conosce la produzione musicale della musicista e mi sono quindi fatto piacevolmente sorprende dalla sua esibizione.
Hard Rock ottantiano di chiaro stampo americano fatto da frizzanti melodie e refrain contagiosi è quanto proposto dalla evergreen bionda che piano piano convince tutti anche i più scettici.
È vero non mancano le stecche ma quando si ha un'ottima band, delle ottime canzoni e soprattutto un eccellente presenza scenica condita da rodati "trucchetti del mestiere" (vedi pose ammiccanti di scena, e dichiarazioni d'amore al pubblico) qualche scivolone viene perdonato.
La signora ci sa ancora fare e aspetto curioso il nuovo album di imminente uscita.

Voto: 7,5

Per Lita Ford fotocredits a Paolo Bianco (http://musicametal.blogosfere.it)

- Queensryche: Azz che concerto!!!
La band di Seattle non ne vuol sapere di fare concerti normali, così dopo l'esecuzione per intero dei 2 (capolavori) Operation Mindcrime dell'anno scorso ecco che ci ragalano un'esibizione divisa in 3 lunghe suite.

Si inizia con la parte dedicata al leggendario album Rage for Order (siamo nel 1986) che ha aperto poi la strada ad un'interpretazione dell'heavy metal più teatrale, fa sempre effetto vedere e sentire come il cantante Geoff Tate riesce ad interpretare le canzoni tanto che a volte si ha l'ipressione di essere davanti ad una recita teatrale: da brivido!

Si prosegue quindi con la suite centrale improntata sull'ultimo (ottimo) album American Soldier e qui le atmosfere si fanno decisamente più cupe data la grande malinconia evocata dal concept che anima l'album in esame. Anche in questo caso la band svolge alla grande il suo mestiere regalando una prestazione davvero intensa e appluaditissima dal pubblico.

Chiude l'esibizione dei nostri l'ultima suite incentrata sull'album Empire (1990), forse uno degli album più diretti e meno criptici prodotti dalla band e quindi saggiamente proposto come chiusura di un concerto che è sempre rimasto sui livelli di eccellenza.

Voto: 8,5

- Tesla: Eccoci ad una delle band più sottovalutate del globo.
La band di Jeff Keith, per ragioni a me ignote, ha nel tempo raccolto neanche la metà del successo che in realtà meriterebbe per fortuna ultimamente il trend sembra essersi invertito anche grazie all'assoluta qualità dei dischi prodotti fino ad ora.
Ma veniamo al concerto, un'ora abbondante è il tempo a loro disposizione e la band non si risparmia snocciolando uno dopo l'altro le grandi hit che prodotte nell'arco dei 23 anni di carriera, sapientemente alternate dalle ultime composizioni del recente (bellissimo) Forever More.
La band gira che è un piacere e grazie anche a dei suoni ottimi riesce alla grande a coinvolgere la platea che risponde presente con acclamazioni e applausi.
Davvero la band non si risparmia e dimostra ancora una volta di essere una delle più belle realtà del panorama Hard Rock, ed era ora che il grande pubblico se ne accorgesse!!!

Voto: 8,5

- Heaven and Hell: Signori un pezzo di storia della musica sul palco!
Eh si perchè i Black Sabbath (qui ribatezzati appunto Heaven and Hell per questioni di copyright) insieme ad altre 2 o 3 band hanno ridefinito il modo di suonare l'Hard Rock danno così vita a quello che tutt'ora apprezziamo come Heavy Metal.
L'attesa per la loro esibizione (prima dei Motley Crue brrrrrrr...) è decisamente alta e la band pare accorgersene tanto da offrire un'esibizione davvero impeccabile.
Il mestiere e il carisma dei musicisti in questione è straordinario (soprattutto R.J Dio e Iommi), così come la loro interpretazione dei pezzi che vanno dal classico Dehumanizer (I e Time Machine) a quelli più recenti senza dimenticare alcuni classici sabbathiani.
Nota a margine per il cantante Ronnie James Dio autore di una prova stratosferica, la sua voce pare non risentire l'avanzata degi anni e risulta perfetta sia nelle parti più metalliche che nei momenti di atmosfera.
La storia è di nuovo tra noi e meno male dico io!!!
Che concerto ragazzi!!!

Voto: 9,5













Senza nulla togliere agli altri artisti presenti, è apparso di una chiarezza abbagliante il divario tra una formazione che ha praticamente inventato un modo di fare rock, ed i tantissimi, pur bravi, che lo hanno solamente adottato ed interpretato. Ancora oggi, gli Heaven and Hell rappresentano un esempio ed un metro di paragone per lo scenario musicale mondiale.

- Motley Crue: Doppio mah!
Che delusione ragazzi, avevo già assistito alla passata esibizione al Gods of Metal 2007 ed allora non mi avevano convinto più di tanto, ma avevo deciso di lasciare il beneficio del dubbio sul valora della band in quanto la reunion allora era fresca.
Quello che mi ritrovo davanti stasera è una band svogliata che suona perchè deve (nessuna voglia di divertirsi e di concedersi in favore di un atteggiamento da rockstar) e che è tuttora progioniera dell'immagine che li caratterizzava in passato.
Così i grandi classici vengono in parte rovinati da una prestazione vocale molto al di sotto della sufficienza e non basta il carisma e l'entusiasmo del solo Tommy Lee a portare l'operato della band sui binari della sufficienza.
Ottima, quella si la scenografia, con tantissime luci e la scritta Los Angeles al contrario posta alle spalle della band; ma sicuramente questo non basta (impressione personale: questi palchi con inflazione di luci puzza tanto di specchio per le allodole adito a distrarre il pubblico dalla prestazione scadente della band).
Così dopo 4 pezzi mi convinco a lasciare anzitempo il festival in favore di qualche ora in più di sonno, a sorpresa scoprirò di essere in ottima compagnia in questa fuga anticipata segno che forse la macchina Motley Crue era meglio lasciarla in naftalina...

Nota: Il giorno dopo mi verrà riferito che il loro concerto è durato solo 1 ora (headliner!!!!!) con grande delusione di chi aveva speso 50 euri solo per loro...

Voto: 3

Si conclude così il primo giorno del Gods of Metal!

Appuntamento a domani per il report di domenica 28 ; )

Uhhhhhhhh figo il report, grazie troll!!!

Mammamia che nomi...ma come si fa a far suonare i voivod a quell'ora lì??? è stato uno dei gruppi che hanno rivoluzionato il metal!!!
Lauren Harris dicono sia inascoltabile... se da un lato è paraculata dall'altro c'è da dire che porta sulle spalle un cognome che pesa come un macigno e quindi mi auguro possa migliorare anche se non si può cavar sangue dalle rape. Avrei assolutamente voluto ascoltare i Queensryche e gli heaven&hell!!! Mannaggia mannaggia!!!

Lieto che il report ti sia piaciuto Elven
L'anno prossimo dobbiamo organizzare un ritrovo al GoM 2010

Eccoci quindi alla giornata di Domenica 28 Giugno (ricordo che tutte le foto sono concesse in licenza dall'amico Paso e le trovate insieme a molte altre al sito www.flickr.com/pasooo):

- Black Dahlia Murder: Oggi il classico ritardo ai cancelli si fa più lungo e quindi quando arrivo nell'area concerti l'esibizione del gruppo death/metalcore americano volge al termine. Tuttavia anche dall'esterno il violento muro sonoro della band si fa sentire lasciando intendere che l'esibizione sia stata parecchio energetica.

Voto: SV

- Static X: Il Nu metal pesantemente elettronico non rientra decisamente nei miei ascolti, approfitto quindi di questa mezzoretta per un giro di acquisti presso i fornitissimi stand di merchandise.

Voto: SV

- Cynic: Eccoci alla prima chicca della giornata!
Il tecnicissimo death/fusion metal della band di Miami non è certo una proposta accessibile e specie in un contesto "Open Air" richiede una grande attenzione da parte dell'ascoltatore per assimilare al meglio le infinite sfumature del sound proposto. Per questo motivo i 3/4 d'ora a loro disposizione si tramutano nell'esibizione più intima, evocativa e ricercata dell'intero festival.
Si parte quindi con brani complessi e intricati, caratterizzati da improvvise variazioni sia a livello strumentale che canoro; il tutto eseguito a regola d'arte da una band che gira alla perfezione.
Poca l'interazione con il pubblico, ma va bene così: a parlare ci pensano gli estratti degli unici due album sino ad ora prodotti (nell'arco di 15 anni!!!) che hanno suggellato un'esibizione di prim'ordine che sarà una delle migliori della giornata!
Bravissimi, ed ora per piacere non aspettate altri 15 anni per pubblicare il nuovo album!!

Voto: 9

- Napalm Death: Dai suoni ovattati e dalla tecnica sopraffina dei Cynic si passa al suond "in your face" dei grindster Napalm Death.
In scena va quindi energia, adrenalina e tanto sudore.
Inutile cercare di descrivere i singoli pezzi, la furia e la precisione nell'esecuzione sarà il leit motiv di tutta l'esibizione, che sarà tanto apprezzata (e vissuta) dai tanti appassionati di queste sonorità, quanto mal sopportata a chi invece predilige tecnica e melodia.
La band, ad eccezione del batterista Danny Herrera che mostra qualche limite durante i blast beat più furiosi, è un'autentica macchina da guerra con il cantante che letteralmente non sta fermo un secondo!
Un'oretta di pura adrenalina quindi che accontenta i numerosi fan affamati di metallo estremo.

Voto: 7


- Mastodon: Sono già sotto il palco sinistro pronto a godermi l'esibizione dei Saxon, quando viene putroppo annunciata la loro defezione al festival causa ritardo del tourbus, segue qualche momento di confusione ma alla fine l'organizzazione decide per un ora di tregua.
Si ricomincia quindi sul palco destro con l'esibizione dei Mastodon, realtà americana molto apprezzata per il suo metalcore pesantemente influenzato dal progressive metal. In realtà la band su disco non mi ha mai esaltato, decido quindi di seguire (con curiosità) l'esibizione dalle tribune in compagnia di un bel panino.
Ecco quindi che la band da il via all'esibizione con l'energica Oblivion: la band appare in ottima forma, precisa ed energica riesce a riproporre in modo perfetto le articolate partiture che caratterizzano i loro brani.
Esecuzione sentita e intensa, neanche un minuto di respiro per loro durante i 45 minuti dello show, che raccoglie man mano consensi sempre maggiori.
Nota di merito per l'esecuzione della bella e intricata The Czar, qui riproposta per intero nei suoi 10 minuti di durata.
Una gradita sorpresa!

Voto: 7+

- Tarja: Seconda chicca della giornata!
Devo dire che attendevo con una certa preoccupazione l'esibizione della bella finlandese in quanto non ero sicuro del tipo di accoglienza che il pubblico italiano (mi spiace fare distinzioni ma parlo con cognizione di causa dati i bottigliamenti che hanno caratterizzato alcune passate edizioni del festival) le avrebbe riservato, per fortuna l'accoglienza sarà ottima (a parte pochissimi imbecilli ma lasciamo perdere) e anzi la sua esibizione sarà una delle più applaudite del festival.
Salta subito all'occhio la formazione mostruosa con la quale Tarja si presenta sul palco: alla batteria un spettacolare Mike Terrana (ex Rage) la cui -smisurata- bravura è inversamente proporzionale alla sua bellezza , mister Kiko Loureiro (Angra) alla chitarra, Max Lilja (Apocalyptica) al cello, Doug Wimbish (Living Colour, Joe Satriani, Jeff Beck, Madonna, Rolling Stones) al basso e la bella Maria Ilmoniemi alle tastiere.
Con una line up di queste proporzioni era lecito aspettarsi un grandissimo concerto.
Le aspettative non vengono infatti deluse, anzi per sessanta minuti la bella soprano delizia la platea con gli estratti del recente My Winter Storm che risultano decisamente più efficaci dal vivo che su disco. La band è straordinaria così come la voce di Tarja che non manca di stupire più di un presente, inoltre si ha l'impressione che l'attuale dimensione solista sia l'ideale per Tarja, apparsa decisamente più tranquilla e a suo agio rispetto a quando vestiva i panni di diva nei Nightwish. Questo fatto si riflette positivamente sulla sua prestazione, così come nella sua interazione con il pubblico: più di una volta Tarja appare commossa e felice del grande tributo che il pubblico le riserva e non lesina nei ringraziamenti e nei baci. Non mancano le sorprese: dopo un'ottima esecuzione di Poison (cover di Alice Cooper) ecco partire le note di Wishmaster che accendono gli animi e riportano alla mente il grande passato dei Nightwish, ad essa si aggiungono Nemo e la conclusiva Over the Hills ad Far Away che scatenano il boato tra la folla!
Tarja ha dimostrato di funzionare alla grande anche in veste solista ora attendiamo la nuova prova su disco, magari aiutata dai signori musicisti che l'accompagnano in sede live!

Voto: 9

- Down: Chi scrive non ha mai provato grande simpatia per il personaggio di Phil Anselmo, troppo prepotente e pieno di se tanto da privileggiare la sua persona a suon di pose e sermoni inutili alla musica. Già nella loro precedente calata al GoM all'Idroscalo di Milano la band non mi aveva convinto (anche perchè tra una chiacchera e l'altra i pezzi eseguiti furono 6 in ora di esibizione!!!), ed è quindi con molta riserva che mi appresto a ascoltare la loro esibizione. È giusto dire sin dall'inizio che le cose in questa edizione vanno decisamente meglio: i suoni sono puliti e potenti, la band gira bene e sorprendentemente anche la voce di Anselmo è buona; eppure la loro esibizione non riesce a coinvolgermi e propendo quindi per uno spuntino anticipato.
Non me ne vogliano i fan della band ma l'impressione è che Anselmo (un po' come succede per i Crue) sia prigioniero del suo personaggio e faccia quello che fa perchè deve e non perchè lo sente risultando alla fine come un cantante dal grande passato (tutta un'altra cosa l'Anselmo dei furono Pantera) che gioca a fare la rockstar.

Voto: SV