ANSA 2008-04-08 16:53
(di Alessandra Baldini)
Grazie a Bob Dylan la musica rock ha rotto la barriera dei Pulitzer: i prestigiosi premi per il giornalismo e le arti hanno insignito il cantautore più influente dell'ultimo mezzo secolo di un riconoscimento alla carriera. Il comitato dei Pulitzer ha assegnato il premio a Dylan per "il profondo impatto sulla musica e la cultura popolare d'America, grazie a composizioni liriche dallo straordinario potere poetico". Finora i giurati del Pulitzer avevano mostrato una spiccata preferenza per la musica classica (tra gli insigniti Elliott Carter e Samuel Barber, l'italiano Giancarlo Menotti, John Adams) e più di recente per il jazz (Wynton Marsalis e John Coltrane): è la prima volta nei 65 anni del premio che hanno messo sugli altari una forma d'arte considerata ai suoi tempi barbarica e spesso sovversiva. Il premio al cantautore non significa che il Pulitzer abbia snobbato il classico: il premio per la musica 2008 è andato a 'The Little Match Girl Passion', una composizione di David Lang che ha debuttato lo scorso autunno a Carnegie Hall a New York: "Dylan è l'artista che ascoltiamo più spesso in famiglia.
L'idea che siamo premiati assieme è esaltante", ha detto il compositore. Sono anni che si parla di un Pulitzer per Dylan, un artista che è stato anche menzionato per il Nobel per la letteratura in virtù del fatto che i testi delle sue canzoni si avvicinano, se non costituiscono, vera poesia. L'ex menestrello della controcultura compirà 67 anni il 24 maggio: a un'età in cui la maggior parte dei suoi contemporanei sono morti o hanno appeso la chitarra al chiodo, l'autore di Blowin' in the Wind continua instancabilmente a far concerti, incidere dischi (l'ultimo, Modern Times, acclamato dalla critica come ai tempi d'oro), tenere una rubrica da disc jockey sulla radio satellitare XM e perfino prestare volto e voce a uno spot pubblicitario della Cadillac dopo aver reclamizzato la lingerie Victoriàs Secret. Dylan, le cui canzoni includono riferimenti alla Bibbia, Cekhov, Walt Withman e Jack Kerouac, sarebbe all'opera anche su un nuovo libro di memorie dopo il bestseller 'Chronicles'.
Il cantautore ha ispirato un documentario-intervista di Martin Scorsese ('No Direction Homé) e il film candidato agli Oscar 'I'm Not Theré di Todd Haynes in cui il suo multiforme personaggio è stato interpretato, tra gli altri, da Cate Blanchett, Heath Ledger e Richard Gere. Le parole delle sue canzoni hanno dato vita a tesi di laurea e pubblicazioni accademiche, mentre alcuni fan sono andati addirittura a rivisitare nella sua spazzatura per trovare chiavi di lettura, da quando a metà degli anni Sessanta brani come Masters of War e Desolation Row hanno fatto di Dylan il poeta, il profeta e lo specchio di una generazione ribelle, capace come lui di continue reinvenzioni.
....se penso che poi hanno dato il Nobel a Fo
"Chi ha parlato, chi ca..o ha parlato? Chi è quel lurido str...o comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del ca..o..."
Il più acerrimo nemico del Bremaz è Rurro Rurrerini.
(ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)
Legionis praefectus more cinaedi communis currum regit.
"Siccome c'ho una certa immagine da difendere....."
Dice il saggio: "Viajare descanta, ma se te parti mona te torni mona."